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SONO LE ORE?

venerdì 27 giugno 2014

RICOMINCIAMO

Salve a tutti,
sto cercando di dare nuova vita a queste pagine dimenicate da secoli....speriamo di farcela.
Un bacio  a tutti
srara

giovedì 6 novembre 2008

CRETA 2008

VOL 3: GORTYNA E LA SPIAGGIA DI MALLIA
23 Agosto

Per l’ultima volta la sveglia suona alle 8:00. Ultimo sito, quello di Gortyna.
Anche questa mattina un bel viaggetto ma come al solito non ci siamo lasciati intimorire.
Secondo quanto riportato da Pausania sembra che la città fosse fondata dagli abitanti di Tegea, Strabone, ci narra che essa fu colonia di Minos.
Situata anch’essa nella pianura della Messarà sulle rive del Mitropolianòs, la sua conoscenza si deve principalmente agli scavi condotti dalla Scuola Archeologica di Atene.
Sorta verso il XIV secolo a. C. dopo la fine dei palazzi minoici; iniziò a svilupparsi già durante il VIII secolo a.C.
Dagli scavi furono portate alla luce varie vestigia. Sull’acropoli si trova il tempio di Athena con l’altare, in basso, altro grande centro attivo già nel VII secolo a.C. il santuario di Apollo Pizio.
La storia di questa importante città inizia con la scoperte di Federico Halbherr, nel 1884 della famosissima iscrizione, un immenso testo giuridico greco conosciuto fino ad oggi: un testo inciso su pareti di marmo circolare, contenente una raccolta delle principali leggi Gortynie sul diritto pubblico e privato.
Si pensa che in età ellenistica il muro che la conteneva, racchiudeva un monumento pubblico, forse il bouleterion che, successivamente, in età romana, fu trasformato in Odeon, che venne successivamente scavato da L. Pernier assieme al complesso interpretato come il Pretorio.
Con questa visita si conclude il nostro tour archeologico: riprendiamo l’autobus con rotta verso Heraklion e poi via verso l’albergo con un pò di amaro in bocca.
La sera cena in albergo, un giro nel grazioso paesino e poi nanna.

24 Agosto

Ultimo giorno della nostra vacanza, purtroppo!
Trascorriamo la giornata in piena calma e tranquillità senza la frenesia di sempre.
Facciamo ancora un giro nel paesino per comprare le ultime cose e, nel pomeriggio andiamo a Mallia a prendere la sabbia per la mamma che colleziona vasettini di sabbia raccolta in giro per il mondo.
Siamo molto stanchi ma molto contenti di questa bellissima vacanza e con un pò di amaro in bocca torniamo in albergo: sono le 7:00.
Finiamo gli ultimi bagagli e ci rechiamo a cena fuori molto tardi pensando alla sveglia delle 3:00 della mattina seguente….è finita.
Voglio ringraziare il Prof. Cocuzza per avermi dato ottimi consigli che nonostante siano stati esaustivi li ho usati fino in fondo, il mio fidanzato per essere stato così paziente nel seguirmi in ogni cosa e, la Grecia per essere sempre così sorprendentemente bella…
See you later Greece!!!

martedì 4 novembre 2008

CRETA 2008

VOL 2: IL PALAZZO DI MALLIA E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI HERAKLION
22 Agosto

La vacanza sta per giungere al termine e, l’isola è ancora ricca di vestigia e allora facciamo una selezione.
Risuona la solita sveglia delle 8; questa mattina il nostro tour prevedeva il Palazzo di Mallia e, nel pomeriggio il museo archeologico di Heraklion.
Prendiamo l’autobus in direzione Heraklion e, visto che il sito si trovava lungo la strada a tre km dalla città moderna, il prof mi aveva suggerito di farci fermare davanti al cartello che dista 200 metri dall’ingresso agli scavi ma, ciò non è stato fatto e, quindi…tre km all’andata e tre al ritorno ovviamente sotto il sole ma…ne è valsa la pena.
Il palazzo di Mallia è strutturato come tutti gli altri scavati a Creta.
Costruito nel 2000 a.c., distrutto nel 1700 e ricostruito nel 1650 sopra al precedente e quindi seguendone fedelmente il piano. Occupato per un breve periodo nel XIII sec. ma, bisogna aspettare il periodo romano affinché venga nuovamente ripopolato.
Gli scavi furono intrapresi nel 1915 ed ebbero il merito di portare alla luce l'ala occidentale del palazzo e tombe lungo la costa. Più tardi fu la scuola archeologica francese di Atene ad iniziare ricerche accentrate nella zona del palazzo, del villaggio circostante e nelle necropoli della costa.
Nel palazzo possiamo trovare un Kernos, tavola in pietra circolare con 34 cavità probabilmente utilizzata per offerte votive, diversi ambienti del tesoro reale, le cucine e i magazzini dove venivano riposte le giare dell'olio e del vino.Al lato Nord che era quello più corto del cortile c'era la sala ipostila a due fila di tre colonne preceduta da un'anticamera. Sopra vi era una sala di uguali dimensioni che forse era adibita a banchetti. Ad Est vi era un corridoio che connetteva il cortile centrale con quello Nord circondato da laboratori e magazzini.E’ stato trovato anche un palazzo dislocato in grotte della costa a Nord Est. La più importante di queste grotte era quella di Chrysolakko che ha restituito il famoso gioiello delle api sulla goccia di miele.
Finisce qui la nostra visita e riprendiamo i nostri tre km e, via verso il museo archeologico di Heraklion.
Da premettere, il museo è chiuso per restauri ma, sono comunque allestite cinque sale molto bene, partendo dal neolitico per arrivare all’età romana. Qui si trovano gli oggetti di maggior importanza riportati alla luce nei vari scavi effettuati sull’isola. Possiamo ammirare la dea dei serpenti rinvenuta a Cnosso, da Féstos abbiamo la brocca dello stile policromo di Kamares, la fruttiera sempre dello stile di Kamares, il cratere con fiori bianchi di giglio applicati, nello stile di Kamares, il famosissimo disco di Féstos e il sarcofago litico in poros di Haghia Triada decorato ad affresco e ancora tanti affreschi quali quello della “Parigina”.
Torniamo in albergo ad un’ora discreta pensando al giorno dopo con un pò di tristezza…la vacanza è al termine.

martedì 28 ottobre 2008

SULLE TRACCE DEI GRANDI ARCHEOLOGI: CRETA 2008

VOL 1: CNOSSO, FESTOS E IL MUSEO DI A. NIKOLAOS
Quando si parla di Grecia si pensa a Atene e all’acropoli o ancora ai mille isolotti sparsi nel mar Egeo, disseminati come tanti coriandoli, di cui di molte non si sa nulla o quasi, con tanto mare e tanto relax.
Ma la Grecia non è solo fatta di piccoli paradisi nascosti ma, è anche e soprattutto storia, ogni angolo di questa terra ci tramanda qualcosa.
Per quest’anno abbiamo scelto una di quelle isole che per la sua grandezza viene definita “un continente nel Mar Egeo” e più precisamente Creta, l’isola di Minosse.
Da buona archeologa quale sono e conoscendo l’isola a puntino per motivi di studio e per vari viaggi fin da quando ero bambina, mi ero preparata un programmino niente male, tutto archeologia.
Vi dicono niente nomi come Federico Hallbherr o meglio Arthur Evans o ancora Mackenzie? Ebbene sì sono andata alla ricerca di quello che portarono alla luce questi gradi personaggi che diedero luce alla Minoica civiltà.
I giorni a disposizione non sono stati molti ma sono bastati per assaporare le bellezze che quest’isola ci riserva.

18 Agosto

Partenza alle 9:15 dall’aeroporto di Genova e, nonostante ci sia stato anche uno scalo a Rodi, non è poi stato così lungo come viaggio.
Arrivati a Heraklion, tutto sembrava un paradiso, quella terra pareva proprio casa mia, non pensavo più a nulla i miei pensieri erano ormai diventati un ricordo assai lontano.
Recuperate le valige, ci aspettava il pullman dell’Alpitour che ci ha portati all’Hotel Santa Marina di Aghyos Nikolaos, dove abbiamo pernottato per tutto il soggiorno.
Per questa giornata niente di particolare: un giro nel carinissimo paesino, cena in albergo, una vera schifezza, e nanna per svegliarci il giorno dopo pieni di energia e di entusiasmo.

19 Agosto

Da oggi è iniziato il nostro vero e proprio tour archeologico.
Innanzitutto il problema numero uno è stato quello di capire dove si trovasse la bus station ma, non è stato un grosso problema.
Bisogna ammettere che l’isola è molto ben fornita di autobus e sono molto puntuali, l’unica pecca è che sono un pò carucci ma questo mi era già stato preannunciato dal mio prof che in quanto a conoscenza dell’isola non smentisce su nulla (e già, ci lavora come “archeologo” per lo studio dei materiali del palazzo di Phaistos, beato lui).
Il nostro programma della giornata prevedeva la visita al palazzo di Cnosso.
Secondo quanto riportato dalla storia, esso è legato ad antichi miti come quello di Minasse e il labirinto costruito da Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro.
Abitato già nel Neolitico (periodo prepalaziale), il palazzo divenne un florido centro della civiltà minoica verso il 2000 a. C, epoca della sua grande costruzione.
Verso il 1700 a.C. un cataclisma, forse un terremoto provocato dall'eruzione del vulcano dell'isola di Thera, distrusse tutti i palazzi dell'isola, incluso quello di Cnosso, che venne ricostruito nel periodo Neopalaziale, ancora più sontuoso e imponente del precedente.
Fu Sir Arthur Evans che agli inizi del 1900 diede vita a scavi sistematici aiutato dal suo assistente D. Mackenzie e, verso la fine del 1903 quasi tutto il palazzo fu scoperto.
Un labirinto, così viene definito per la sua grandezza e la complicata trama, viene inserito nel mito del filo di Arianna ed è proprio in questo mito che si dice che sia stato progettato dall’architetto Dedalo aiutato dal figlio Icaro (mito di Icaro e Dedalo).
Non molto tardi siamo tornati in albergo, stanchi ma felicissimi di questa meravigliosa visita, giusto in tempo per un bagno in piscina e poi alla riunione organizzativa, per chi voleva fare le gite organizzate dal tour operator.

20 Agosto

Altra bella giornata, altro sito archeologico: il palazzo di Féstos.
Con sveglia di buon mattino ci rechiamo alla bus station consapevoli del lungo viaggio che ci avrebbe aspettato (2 ore e ¾ solo all’andata) ma, non ci siamo lasciati intimorire e, via verso la nostra visita.
Situato nella parte meridionale dell’isola, nella piana della Messarà, a qualche chilometro dal mare, il palazzo Festos, insieme a quello di Cnosso, è uno dei siti più importanti della civiltà minoica.
Questa città venne abitata già dal Neolitico ed ebbe il suo maggiore sviluppo verso la metà del II millennio quando divenne un forte centro commerciale con l’Egitto e le città dell’Asia Minore.
Il luogo del sito fu identificato nel 1850, mentre l'inizio degli scavi italiani (condotti da Antonio Taramelli e Fredeich Halbherr) risale al 1884.
Gli scavi hanno portato alla luce ceramica policroma nello stile di Kamares e iscrizioni in Lineare A.
Ma fu nel 1908 che venne riportato alla luce quello che tutti conosciamo come il DISCO DI FESTOS: è un disco in terracotta databile al 1700, con un totale di 241 simboli con disposizione a spirale e, una scrittura sillabica.
Tutt’oggi vengono condotti scavi archeologici e ricerche sotto l’egida della Scuola Archeologica Italiana di Atene.
Ho sempre detto: se vado a Féstos mi compro il ciondolo in argento del disco ed ecco fatto il ciondolo tutto per me.
E’ finita la bellissima nonché stupenda visita a uno dei più bei siti (almeno a mio parere) dell’epoca minoica e, ora inizia l’odissea del ritorno.
Pensavamo di avere l’autobus ad una certa ora e, quindi arrivare in albergo ad un’ora decente e invece niente da fare.
Alla Chanioporta ci era stato detto che l’ultimo autobus era quello delle 17:45, perso quello potevamo anche restare li, a guardia del sito. Alla fermata del bus la locandina segnava per Heraklion 16:30. Sotto il sole cocente aspettiamo il bus che non passa e allora cominciamo a preoccuparci del fatto di dover davvero rimanere li. Inizio a mettere in pratica il mio inglese a chiedere alla biglietteria se chiamava la stazione dei bus ma niente da fare non ne voleva sapere niente. Tristemente decidiamo di prendere un taxi quando alle 17:45 all’orizzonte vediamo un bus con scritto Heraklion: siamo sulla via del ritorno.
Arriviamo in albergo alle 21:00 giusto in tempo per la cena e poi nanna; siamo troppo stanchi anche solo per un misero giro ma sono fiera ed orgogliosa di essere andata a visitare questo maestoso palazzo.

21 Agosto

Finalmente questa mattina la sveglia suona con i ritmi di una vera vacanza: sono le 9:30.
Quest’oggi decidiamo di riposarci un pochino visto che i giorni precedenti abbiamo girato come delle giostre.
Visitiamo dapprima il piccolo ma interessante museo archeologico dove sono custoditi reperti provenienti dai numerosi scavi effettuati nell’isola.
Nella tarda mattinata (sono le 11.30) ci dirigiamo verso il porticciolo del paesino e ci addentriamo nelle viuzze ricche di ogni sorta di oggettini dai tipici colori greci bianchi e blu e ci lasciamo prendere dall’arte del consumismo made in greece come fa il turista modello, il vero turista.
E non abbiamo finito il giro senza essermi comprata un paio di orecchini e questa volta proprio quelli che desideravo tanto 15 anni fa ma che la mamma mi impedì di comprarli perché li trovava banali ma che per me, già all’epoca, significavano tanto: le due api su una goccia di miele trovate negli scavi di Mallia, sulla colina di Chrysolakko, ora custodite al museo di Heraklion.
Sono le 5:00 e decidiamo di andare a fare un bagno anche perché siamo su un’isola e non possiamo non mettere piede sulla spiaggia e poi con l’acqua cristallina che c’era anche con l’ora tarda siamo andati lo stesso.
La sera cena e poi un giretto per il paese pensando a quello che ci avrebbe aspettato i gionbi seguenti.

sabato 27 settembre 2008

UN PREMIO OLIMPIONICAMENTE CARINO

Ciao a tutte, 
la carissima Valeria P. mi ha assegnato un bellissimo 
premio in cinese. Si tratta del nostro nome in cinese, un pre
mio originalissimo, chi lo avrebbe mai detto?

Ma ci sono delle regole precise:

1 . tradurre il proprio nome collegandosi a: http://www.chino-china.com/nomb
s
2. copiare il nome tradotto (Oltre agli ideogrammi gra
ndi, che non si incollano, vedrete dei cubetti piccolini, perché non abbiamo i caratteri cinesi istallati, copiate quelli!) e incollarlo nello spazio della pagina:
http://www.chino-china.com/herramientas/caligrafia.html(passaggio essenziale)
3. Vedremo ora il nostro nome tradotto in cinese, in uno splendido design che abbiamo scelto.
4. Salviano l'immagine pronta per essere inserita sul nostro blog.
Il nome del post possiamo sceglierlo noi purchè sia attinente alle Olimpiadi e comprenda le
parole: "Olimpiadi","olimpico", "Pechino"
5 .- Il premio dovrebbe essere consegnato a 5 blog, uno per ogni anello del logo delle Olimpiadi .
I cinque anelli da me scelti sono i seguenti:

  • LIFE di Giada
  • fantasie e ricordi di Mida
  • Hobby di Merybe
  • le creazioni di Valeria
  • monpetitatelier di LUIJO
Andate e provate è qualcosa di stupendo.
Basitos sara

martedì 23 settembre 2008

IL MIO VIAGGIO DI LAUREA: ARGOLIDE, LACONIA CORINZIA


Quanto affascina la Grecia non si può dire, so solo che più la visiti e più vorresti tornarci.
Una vacanza tutta archeologia e, quando dico tutta è proprio tutta sul serio, anche perchè se ci vai con il mio prof. è proprio così
Il viaggio inizia con la prima meta, Nemea dopo una sveglia alle 4 del mattino ma, per il primo giorno solo questo il "peggio" è venuto il giorno dopo.
Il secondo giorno prevedeva oltre a tanti siti anche quello di Micene dove siamo riusciti a stare ben tre ore nel museo ma, c'era da aspettarselo con lui. Comunque è tutta un'altra cosa andarci da semplice turista o con un vero archeologo che ne sa un pacco e mezzo.
Le prime tre sere pernottamento a Tolò e, la seconda sera io e le mie compagne di stanza, Licia e Valeria e il nostro masculo Andre siamo andati a cena fuori e, per chiudere la serata un bell'acquazzone e poi tutti in albergo fradici, risultato?raffreddore per me e per Licia
Il terzo giorno sveglia di buon mattino. Prima tappa Necropoli di Dendra, poi Epidauro con visita al famosissimo teatro, all’ asklepeion e, infine al museo. Il teatro è molto grande è il meglio conservato di tutta l’Argolide ed ha un’acustica molto buona: alcuni di noi si sono esibiti nella lettura in greco di Edipo Re, una ragazza ha intonato una parte dei carmina burana ma, il meglio l’ha dato il prof esibendosi sulle righe di Catullo (ovviamente la sapeva a memoria, non era nemmeno da dubitare)
Il quarto giorno come al solito visita ad un museo, quello di Argo, ma fortunatamente quello di Tripoli ce lo siamo scansato, visita dell’ area archeologica e poi via verso Sparta dove pernotteremo per 2 notti.
La sera Sparta by night: non è che la città sia molto bella ma ne ho viste anche di peggio non è che ci sia molta vita e poi anche i locali scarseggiano ma, abbiamo trovato come divertirci.
Quinto giorno:Anche questa mattina ci tocca il museo dell’acropoli e del santuario di Artemis Orthia, Visita dell'Amyklaion e del Menelaion. Qui iniziano i primi sintomi di mal di pancia, non salgo e il prof inizia a preoccuparsi….. cena in camera, scendo e il prof preoccupato mi chiede come sto ma, non sapevo nemmeno io.
Penultimo giorno: ennesimo museo quello di Tripoli ma ero in uno stato devastante, mal di pancia, brividi e mal di testa tanto che ogni 10 minuti il prof mi chiedeva come stavo (sembrava di essere nel ruolo di padre e figlia; mi è anche giunta voce che faceva le preferenze), secondo lui avevo l’influenza quindi è arrivato con il termometro, a pranzo visto che ho mangiato diciamo nulla mi ha dato anche la tachipirina (mamma mia come è premuroso….). Pomeriggio visita di Corinto e del museo ma non riuscivo nemmeno a reggermi in piedi quindi non è che avessi visto molto e alla fine della loro visita il prof ha esordito dicendo:” vuole che prendiamo un taxi io e lei?” ma vi rendete conto quante attenzioni??? Alla fine non ne potevo più.
Ultimo giorno purtroppo ma, sto gia meglio. Contrariamente a quello che c’era scritto sul programma non siamo riusciti ne a vedere il museo ne il sito di Itsmia perché quando chiudo l’uno secondo loro deve essere chiuso anche l’altro e quindi a malincuore del prof ci dirigiamo verso Perachora. L’Heraion non è molto ben conservato ma è ugualmente bello perché una parte è in riva al mare e più in la si può vedere la città moderna e il golfo di Corinto. Ore 13 pranzo vicino al Canale di Corinto e poi Partenza verso l’aeroporto di Atene…
Purtroppo la vacanza è finita ma non passerà molto che tornero a vedere la terra degli dei e degli eroi….
See you latter Greece

lunedì 1 settembre 2008

PARIS ET LA VILLE LUMIERE


Quanto è bella e quanto affascina Paris?proprio non lo so, so solo che proprio per questo che io e il mio stra fidanzato siamo partiti per questa breve vacanza durata 4 giorni.Breve ma lunga abbastanza per assaporare l’atmosfera e l’aria della VILLE LUMIERE.Siamo partiti il 12 agosto carichi di energia e pieni di entusiasmo per affrontare il lunghissimo viaggio che ci avrebbe portato dans L’ILLE.Con il treno abbiamo attraversato i monti che separano l’Italia dalla Francia e la campagna francese e l’entusiasmo cresceva piano piano e arrivati alla gare de lyon l’emozione era tanto forte che la routine quotidiana è diventata un ricordo lontanissimo.Arrivati abbiamo cercato il primo metro che ci avrebbe portato nella zona dove si trovava il nostro albergo, la zona del Mulin Rouge. Per il primo giorno basta così, il tour sarà per domani.Il primo giorno è stato un po’ un “tour de force”.Il tempo era discreto e quindi siamo partiti con il metro in direzione PLACE DE L’ETOILE per ammirare lo splendido arco di trionfo e percorrere i 2 km della maestosa Avenue des Champ Elysée ma ad un certo punto vengo affascinata dalla Disney Store dove sono riuscita a fare la foto con il peluche, grandezza media, di topolino; ero lì lì per comprarlo poi visto il prezzo ho lasciato perdere.Continuiamo i Campi Elisi e vengo assalita da due turisti, ovviamente giapponesi, che chiedono informazioni in inglese su come arrivare al Louvre; mi presentano una cartina in giapponese ma, io con il mio mitico inglese riesco ad accontentarli.Continuiamo e sulla nostra destra incontriamo il Grand e Petit Palais e ancora più in là il ponte Alessandro III che congiunge la maestosa passeggiata con LES ENVALIDES.LES INVALIDES (1675-1706). Ai tempi di Luigi XIV era la "Chiesa reale", dal 1840 è il sacrario che custodisce le spoglie di Napoleone I.Opera del più celebre architetto dell'epoca, Jules Hardouin-Mansart, è la più sontuosa realizzazione sacra del classicismo francese, al punto da essere considerata, unicamente al castello di Versailles, il capolavoro dell'architettura di quell'epoca.Con la sua imponente cupola e la sua facciata adorna di colonne risulta essere molto armoniosa.Al centro della cripta rotonda è collocata la tomba di Napoleone. Le dodici grandi dee della vittoria che circondano la cripta, sono dedicate alle vittorie campali ottenute da Napoleone tra il 1797 ed il 1815.L'Hotel des Invalides sorse originariamente come ospizio per invalidi di guerra. Era in grado di ospitare oltre 700 persone. Oggi sono solo pochi i pensionati che abitano in questo bellissimo complesso della Parigi del XVII secolo ancora perfettamente conservato.La maggior parte dei locali è occupata da uffici dell'amministrazione militare e da musei, come il Musèe de l'Armée, fondato nel 1794 per ospitare un'importante collezione di armi, uniformi, attrezzature militari, cimeli di Napoleone I, disegni ed incisioni.Nel 1671-76 fu realizzata la chiesa di Saint-Louis-des-Invalides che divenne il punto centrale del complesso. La sua navata centrale è oggi pavesata con bandiere e stendardi, bottino di guerra delle vittoriose truppe francesi di Napoleone I.Dal ponte Alessandro III possiamo scorgere il lungo senna e un po’ più in la, la TOUR EIFFELSono le 2:30 e la fame si fa sentire quindi decidiamo di raggiungere la Tour Eiffel e di mangiare il nostro panino e patatine (che diventeranno poi il pranzo di tutti giorni) nel campi di marzo, uno splendido parco ai piedi della torre e alle sue spalle si può ammirare l’Ecole Militare.Questa torre, simbolo della Francia, incarna lo spirito del 1800 e ne diviene il simbolo. Il monumento di Gustave Eiffel - di ben 7000 tonnellate- fu inaugurata dal Principe di Galles divenuto poi Edoardo VII d'Inghilterra. All'inizio la Torre non trovò il consenso di tutti, tra gli oppositori spiccano i nomi di Guy de Maupassant, di Emile Zola e di Charles Garnier. Nel 1909 fu salvata dall'essere abbattuta. All'inizio del 1910 fece parte del servizio dell'ora internazionale.Con la sua altezza di ben 320,75 metri, nel 1930 rappresentava l'edificio più alto del mondo. Quando la sera si veste di luci è veramente uno spettacolo unico). Oggi un sistema permette di ridurre i consumi. La torre, che conta oggi 1652 scalini per arrivare in cima, ha tre livelli. Dall'ultimo piano si gode un panorama mozzafiato.E’ tardi, sono le 16: 30, e il nostro programma è ancora ricco di bei monumenti da visitare. Andiamo allora al Trocadero per ammirare la torre in tutta la sua eleganza e anche qui foto e filmino sono d’obbligo.Da lì molto rapidamente prendiamo il metro e ci dirigiamo verso L’ILLE DE LA CITE’ per ammirare NOTRE DAME, splendida chiesa in stile gotico francese. Da li, immettendosi sul Pont Neuf, uno dei più vecchi ponti di Parigi che congiunge la Cité con il resto della città, si incontrano L’HOTEL DE VILLE e i BUQUINISTES, i venditori di libri e stampe nuove e usate posti sul lungo senna.Lo scenario da questo ponte è molto suggestivo e con il sole che cala sembra una scena da film romanticaL’HOTEL DE VILLE è situato sull’antica "Grand Place de Greve", la costruzione di stile neo-rinascimentale rimonta al 1873 edificata per rimpiazzare la "Commune" incendiata nel 1871.La piazza ha ospitato in passato esecuzioni terribili : Ravaillac, l’assassino di Enrico IV, nel 1610 fu squartato vivo. É ornata da 136 Statue che rappresentano personalità della storia. Gli appartamenti sono sontuosi e decorati da artisti del 19° secolo.Con il metrò ci dirigiamo verso l’OPERA’ ma ci fanno lo scherzetto dicendoci che la stazione della metropolitana è chiusa per lavori e, già che è tardi ci tocca camminare ancora un po’.Arriviamo davanti al più famoso teatro di Parigi. È molto bello e imponente ma, causa impalcature non riusciamo a vederlo nella sua imponenza ma, ci affascina ugualmente.È sempre più tardi e le cose da vedere sono ancora veramente troppe: facciamo una scelta.Decidiamo di visitare solamente PLACE VANDOME anche perché sono le 19:00 e, la fame e la stanchezza si fanno sentire.Questa piazza ha un aspetto regolare per l'uniformità simmetrica degli edifici che vi si affacciano. Fu fatta costruire da Luigi XIV con un decreto firmato 1686, per accogliervi la Biblioteca Reale, le Accademie ed una sua statua a cavallo, analogamente a quanto aveva fatto Enrico IV a Place des Vosges. Il progetto, con la tipica forma ottagonale si deve a Jules Hardouin-Mansart, con i palazzi caratterizzati da arcate piene al pian terreno, finestre alternate a lesene nei due ordini superiori, colonnati corinzi e frontoni triangolari sugli avancorpi.Dall’epoca del Secondo Impero la piazza divenne un luogo di richiamo per i più importanti gioielleri parigini, che ancora oggi hanno le proprie vetrine in questo luogo.La giornata è finita quindi decidiamo di prendere il metro che ci avrebbe portato nella nostra zona, quindi all’albergo.Il giorno seguente è stato più tranquillo.Sveglia mooolto tardi perché il programma era quello di andare a trovare le zie di mia mamma che abitano in periferia, a Porte de Lillas.Al pomeriggio decidiamo di andare a girovagare per i Grand Bulevards.Con il metro scendiamo al Louvre e ci dirigiamo verso il giardino des Tuilleries ma, il vento soffia talmente forte che, tempo di una foto alla bellissima prospettiva che lascia intravvedere in lontananza Place de la Concorde e all’Arco du Carusell e alla facciata del Louvre e poi via verso i Grands Boulevards.Il tempo non è dei migliori e, complice di questo la pioggia. Inizia a piovere e con il vento la situazione non è delle migliori ma, comunque nulla ci ferma e continuiamo il nostro giro. Cerchiamo di arrivare alla Madaleine e….la pioggia non ci abbandona mai.La Madeleine, è situata nell'area degli Champs-Élysées.Fu costruita nel 1764 da Alexandre Pierre Vignon, per ospitare la Borsa o la Biblioteca Nazionale in forme tipicamente neoclassiche, ispirandosi abbastanza fedelmente all'architettura esteriore di un tempio greco di grandiose dimensioni.Fu Napoleone Bonaparte che, affascinato dalla maestosa monumentalità del complesso, decise di trasformarlo in chiesa, desideroso di farne un "Tempio della Gloria". La consacrazione avvenne però solo con Luigi Filippo di Francia nel 1845. Nello stesso periodo venne scenograficamente inclusa nel sistema dei viali del Barone Haussmann. Lungo le mura della "cella", racchiusa dal poderoso colonnato corinzio, si trovano 32 nicchie contenenti statue di santi.L'interno si discosta invece notevolmente dagli edifici classici, con l'amplissima navata, sulla quale sono innestate tre cupole invisibili dall'esterno.Ormai è tardi e non fa molto caldo quindi, decidiamo di tornare in albergo.Ultimo giorno, sveglia di buon’ora ma, purtroppo la pioggia non ci da tregua e, piove più di ieri ma nulla ci ferma!!Prima tappa book shop del Museo Del Louvre per acquisto di stupendi libri di Archeologia Egea ( per chi non lo sapesse sono un’archeologa Egea e di questo me ne vanto non poco!!!)Ma il nostro vero programma era quello di andare a visitare la collina di Montremartre la collina che domina la città. Il tempo non era dsei migliori ma, si è potuto ugualmente ammirare lo scenario che appare al turista, mozzafiato.Parigi dall’alto è qualcosa di splendido: si può vedere il Pantheon con la tomba di Napoleone, l’Hotel de Ville, l’Ille de la Cité e tante altre meraviglie. Una visita alla Basilica del Sacro Cuore e poi via verso la famosissima Place du Tetre, la piazza piu famosa dove i pittori dipingono all’aria aperta. Questa piazza tutti gli anni diventa una meta per il turista che non perde occasione per farsi fare un ritratto dagli abilissimi pittori e poi i suoi ristorantini e i suoi bar rendono l’atmosfera ancora più magica.Montmartre è una collina nella zona nord di Parigi, di cui rappresenta il punto più alto, all'interno del XVIII arrondissement, sulla riva destra, molto nota per la Basilica del Sacro Cuore posta sulla sua sommità.Montmartre è stato per lungo tempo un villaggio separato da Parigi. Quando Napoleone III e il suo urbanista Haussmann decisero di rendere Parigi la più bella città in Europa, ci fu la “necessità” di garantire agli amici e ai finanziatori di Haussmann dei grandi appezzamenti di terreno vicino al centro della città; questo spinse gli abitanti originari verso i confini della città (Clichy, La Villette) e verso la collina di Montmartre. Dato che Montmartre era al di fuori dei confini della città, libera dalle tasse di Parigi e con una produzione di vino locale (tuttora conserva le uniche vigne di Parigi), divenne in breve una zona popolare per il divertimento. L'area si sviluppò come il centro dell'intrattenimento decadente alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, rappresentato dai cabaret del Moulin Rouge e de Le Chat Noir (il gatto nero è tra l'altro il simbolo non ufficiale di Montmartre); in questo stesso periodo Montmartre fu il luogo prediletto da pittori come Pissarro, Toulouse-Lautrec, Steinlen, Van Gogh, Modigliani, Picasso... In seguito, la collina è stata soppiantata, come quartiere dei pittori, da Montparnasse.Ma se si scende alle pendici di questa collina si incontra il quartiere di Pigalle, un quartiere ricco di cabaret, sexy shops e negozi a luci rosse.Anche per oggi la giornata anzi direi la vacanza ma, ultima cena parigina, uno sguardo e una foto al Moulin Rouge di notte tutto illuminato e poi a nanna per affrontare il lungo viaggio del ritorno.Il viaggio del ritorno non è stato poi così lungo; dal treno si è potuto ammirare lo splendido panorama delle alpi e, appena arrivati a Milano il caldo ci ha sorpresi ma, nonostante le condizioni avverse è stata una “mini” vacanza indimenticabile, un po’ per l’atmosfera che la città regala in ogni sua stagione e, un po’ perché è stata la prima vacanza con il mio fidanzato nella città degli “innamorati”ABientotParis!!!!

QUALE VIAGGIO CONSIGLIEREI


Quale viaggio consiglierei proprio non lo so. Di viaggi ne ho fatti un sacco e raccontarveli tutti sarebbe troppo lunga pensando che ho iniziato a viaggiare all'età di 4 anni e ora ne ho 28 davvero ci passeremo tutta la notte.
Con la mia famiglia ogni estate facevamo viaggi diversi iniziando dalla Corsica, poi la ex Jugoslavia la Svizzera, la Grecia, la Turchia, la Siria, la Giordania, il Libano, l'Egitto e infine il Marocco. Come potete notare siamo amanti delle terre del Sud e del caldo.
Non saprei veramente giudicare quello più bello perchè tutti sono stati affascinanti ma il posto che consiglio da buona archeologa quale sono è Sicuramente la Grecia, terra ospitale ricca di fascino e di storia: spaziando tra i mille isolotti dell'Egeo e il Peloponneso e, poi Atene ogni angolo è storia perchè i greci furono i padroni del mondo e, poi andandoci con il mitico Prof. Cucuzza, relatore di tesi, ho imparato ad amarla e ad affascinarmi.
L'Egitto, la terra dei faraoni, la dove nacquero le prime grandi civiltà, ci stupisce per la sua cultura e per le sue immense costruzioni: le piramidi che si stagliano immense sulla piana di Giza e poi ancora la valle dei re e delle regine, Tebe, l'antica capitale, mostrano una ricchezza inestimabile.
E che dire della Giordania?Sicuramente Petra, la città dei Nabatei, vale il prezzo di una vacanza e se uno si scoraggia solo per un pò di caldo non lo faccia perchè potrebbe pentirsene e, ancora la Wadi Ram, il deserto alle spalle di Aquaba merita di andarci in jeep per assaporare la bellezza del suo paesaaggio.
Se invece siete amanti della natura il Marocco è il posto ideale: si passa da zone verdeggianti ricche di acqua e gole per attraversare i monti dell'Alto Atlante e trovarci magicamente in una zona desertica fino ad arrivare a Marrakkesh la città più marrocchina del Marocco.
Non sono però mancati i viaggi attraverso le capitali europee: Parigi, Barcellona, Londra e Dublino.
Londra e Dublino sono carine si, ma non ci tornerei spesso come fosse a Parigi o Barcellona; queste ultime mi hanno affascinato in particolar modo Parigi la città degli innamorati soprattutto sotto natale( e tutti gli anni visto che ho i parenti a natale ci tocca) con tutto illuminato si rende magica, unica nel suo essere città e poi, in primavera con i suoi giardini in fiore è unica e, per me è una città che mi ha dato tanto: la mia mamma ha fatto i primi passi sotto la tour eiffel e poi è stata la prima vacanza con la mia dolce metà, quindi....
Spero di avere dato informazioni utili per poter prendere solo che uno spunto per una vostra prossima vacanza e allora....
Buon Viaggio

PER DARE UN ASSAGGIO DELLA MIA CITTA':GENOVA







La città di Genova , una delle 4 repubbliche marinare assieme a Pisa, Amalfi e Venezia, era cinta da mura con una serie di forti a difesa del nemico dal mare; oggi queste mura vengono incluse in quello che viene chiamato Parco Urbano delle Mura, meta di escursioni per gitanti ed escursionisti.
La zona sicuramente più bella e più caratteristica dal punto di vista storico, artistico e archeologico è il centro storico con i suoi "caruggi", le sue porte (quella dei Vacca e porta Soprana)e la cinta muraria che in epoca Medioevale la racchiudeva.
E' un intricatissimo labirinto di vie che si intersecano con antichi palazzi ancora ben conservati: è il cuore pulsante della citta,è proprio qui che sorse il primo nucleo della città. Le prime zone che sorsero furono la collina di castello e la piana di Sant'Andrea ma, con gli anni il centro storico crebbe notevolmente fino ad arrvare a quella che oggi è chiamata Piazza della Nunziata.
Piazza Caricamento e Sottoripa furono zone assai importante all'epoca di quando la città divenne una Repubblica Marinara grazie ai commerci marittimi e ancora oggi rimane una trafficata.
Ma la città si espanse rapidamente formando un cerchio attorno ad esso e vediamo il sorgere di nuovi quartieri come Castelletto e Righi dove si ha una vista sulla città e sul porto da mozzafiato.
Se si prende la strada a ridosso della stazione Brignole e si segue il corso del Bisagno incotriamo diversi quartieri come Molassana, Struppa Sant'Eusebio, Staglieno, Marassi e infine la Doria ed è proprio da qui che prendendo una strada ci si inerpica in una serie di monti per entrare nella Valle Scrivia.
Usciti dalla sopraelevata, invece, incontriamo la famosa Corso Italia, una piacevole camminata che costeggia il mare fino ad arrivare a Boccadasse un bellissimo angolo con una piaggetta che la rende unica del suo essere.
Sicuramente, oggi il cuore pulsante della città rimane l'odierna Via Venti Settembre, che fino agli anni 30 era denominata via Giulia, ricca di palazzi, negozi, di bar e sempre piena di gente.
A Genova comunque non mancano parchi e giardini dove riposarsi un po e magari passare qualche ora in compagnia di un buon libro.
Questa è la mia città....spero vi piaccia

Ciu' Sara

giovedì 28 agosto 2008

TURCHIA...PER RICORDARE QUEL VIAGGIO NEL LONTANO 1993

Fu il 1993, ormai di ben 14 anni fa un ricordo assai lontano,quando con la mia famiglia decidemmo di visitare la Turchia. Voglio lo stesso raccontarlo prechè può essere uno spunto per una ipotetica vacanza
La penisola turca si trova per la maggior parte in Asia, il territorio è costituito in prevalenza da da altipiani e rilievi. Nonostante sia bagnata dal mare le influenze marine si limitano alla costa mentre nell’interno il clima è continentale con forte escursione termica. Il paesaggio vegetale e la fauna sono legati alle condizioni climatiche: lungo la costa prevale la macchia mediterranea e si può trovare ancora il dromedario, mentre l’interno è dominato dalla steppa. Molte sono le zone caratteristiche di questa regione: la CAPPADOCIA, PAMUKKALE, LA COSTA MEDITERRANEA E LEA COSTA DELL’ASIA MINORE. Il nostro punto di partenza è stato Ankara, la capitale per poi dirigersi nella cappadocia. Qui abbiamo potuto verede lo stato di povertà in cui vive la gente ma il paesaggio anche se brullo è da mozzafiato. Da qui dopo 10 giorni, seguendo l’itinerario da noi stabilito prima della partenza a Genova, ci siamo diretti verso le coste dell’Asia Minore dove si trovano le colonie della Magna Grecia ancora ben conservate: Aspendos, Side, Mileto, Priene, Didime, dove si può ammirare il tempio di Apollo, uno dei più grandi dell’antichità, e Efeso dove si possono vedere ancora i resti della bellissina biblioteca, tutta di marmo. Poi una tappa anche a Pamukkale con numerose sorgenti termali, con acqua a 36° ricche di sale e di calcio. Queste acque hanno formato delle vasche di un biancore abbagliante dove la gente fa il bagno completamente vestita. Il nostro itinerasrio è proseguito lungo il litorale mediterraneo: la costa è ricca di piccole baie ed insenature o di lunghe spiagge di sabbia dorata e acqua limpidissima. Nella baia di Kekova, incontro privileggiato dei crocieristi, le acque trasparenti lasciano intravvedere le riìovine di città sommerse in seguito a terremoti. A Myra, vicino a Cas, abbiamo visitato le tombe rupestri le cui facciate riprendono quelle dei templi greci…. Il nostro viaggio si è concluso prendendo l’aereo ad Antalya ma dopo 14 anni, ancora ora,non dimentico la bellezza di posti che ormai forse non si potranno più vedere

"c'è un'isola,Creta,in mezzo al livido mare, bella e ricca, cinta dall'onde; e la uomini innumerevoli senza fine e novanta città..." OMERO, ODISSEA XIX, 172-174

CRETA ESTATE 2008 (18-25 AGOSTO)