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martedì 28 ottobre 2008

SULLE TRACCE DEI GRANDI ARCHEOLOGI: CRETA 2008

VOL 1: CNOSSO, FESTOS E IL MUSEO DI A. NIKOLAOS
Quando si parla di Grecia si pensa a Atene e all’acropoli o ancora ai mille isolotti sparsi nel mar Egeo, disseminati come tanti coriandoli, di cui di molte non si sa nulla o quasi, con tanto mare e tanto relax.
Ma la Grecia non è solo fatta di piccoli paradisi nascosti ma, è anche e soprattutto storia, ogni angolo di questa terra ci tramanda qualcosa.
Per quest’anno abbiamo scelto una di quelle isole che per la sua grandezza viene definita “un continente nel Mar Egeo” e più precisamente Creta, l’isola di Minosse.
Da buona archeologa quale sono e conoscendo l’isola a puntino per motivi di studio e per vari viaggi fin da quando ero bambina, mi ero preparata un programmino niente male, tutto archeologia.
Vi dicono niente nomi come Federico Hallbherr o meglio Arthur Evans o ancora Mackenzie? Ebbene sì sono andata alla ricerca di quello che portarono alla luce questi gradi personaggi che diedero luce alla Minoica civiltà.
I giorni a disposizione non sono stati molti ma sono bastati per assaporare le bellezze che quest’isola ci riserva.

18 Agosto

Partenza alle 9:15 dall’aeroporto di Genova e, nonostante ci sia stato anche uno scalo a Rodi, non è poi stato così lungo come viaggio.
Arrivati a Heraklion, tutto sembrava un paradiso, quella terra pareva proprio casa mia, non pensavo più a nulla i miei pensieri erano ormai diventati un ricordo assai lontano.
Recuperate le valige, ci aspettava il pullman dell’Alpitour che ci ha portati all’Hotel Santa Marina di Aghyos Nikolaos, dove abbiamo pernottato per tutto il soggiorno.
Per questa giornata niente di particolare: un giro nel carinissimo paesino, cena in albergo, una vera schifezza, e nanna per svegliarci il giorno dopo pieni di energia e di entusiasmo.

19 Agosto

Da oggi è iniziato il nostro vero e proprio tour archeologico.
Innanzitutto il problema numero uno è stato quello di capire dove si trovasse la bus station ma, non è stato un grosso problema.
Bisogna ammettere che l’isola è molto ben fornita di autobus e sono molto puntuali, l’unica pecca è che sono un pò carucci ma questo mi era già stato preannunciato dal mio prof che in quanto a conoscenza dell’isola non smentisce su nulla (e già, ci lavora come “archeologo” per lo studio dei materiali del palazzo di Phaistos, beato lui).
Il nostro programma della giornata prevedeva la visita al palazzo di Cnosso.
Secondo quanto riportato dalla storia, esso è legato ad antichi miti come quello di Minasse e il labirinto costruito da Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro.
Abitato già nel Neolitico (periodo prepalaziale), il palazzo divenne un florido centro della civiltà minoica verso il 2000 a. C, epoca della sua grande costruzione.
Verso il 1700 a.C. un cataclisma, forse un terremoto provocato dall'eruzione del vulcano dell'isola di Thera, distrusse tutti i palazzi dell'isola, incluso quello di Cnosso, che venne ricostruito nel periodo Neopalaziale, ancora più sontuoso e imponente del precedente.
Fu Sir Arthur Evans che agli inizi del 1900 diede vita a scavi sistematici aiutato dal suo assistente D. Mackenzie e, verso la fine del 1903 quasi tutto il palazzo fu scoperto.
Un labirinto, così viene definito per la sua grandezza e la complicata trama, viene inserito nel mito del filo di Arianna ed è proprio in questo mito che si dice che sia stato progettato dall’architetto Dedalo aiutato dal figlio Icaro (mito di Icaro e Dedalo).
Non molto tardi siamo tornati in albergo, stanchi ma felicissimi di questa meravigliosa visita, giusto in tempo per un bagno in piscina e poi alla riunione organizzativa, per chi voleva fare le gite organizzate dal tour operator.

20 Agosto

Altra bella giornata, altro sito archeologico: il palazzo di Féstos.
Con sveglia di buon mattino ci rechiamo alla bus station consapevoli del lungo viaggio che ci avrebbe aspettato (2 ore e ¾ solo all’andata) ma, non ci siamo lasciati intimorire e, via verso la nostra visita.
Situato nella parte meridionale dell’isola, nella piana della Messarà, a qualche chilometro dal mare, il palazzo Festos, insieme a quello di Cnosso, è uno dei siti più importanti della civiltà minoica.
Questa città venne abitata già dal Neolitico ed ebbe il suo maggiore sviluppo verso la metà del II millennio quando divenne un forte centro commerciale con l’Egitto e le città dell’Asia Minore.
Il luogo del sito fu identificato nel 1850, mentre l'inizio degli scavi italiani (condotti da Antonio Taramelli e Fredeich Halbherr) risale al 1884.
Gli scavi hanno portato alla luce ceramica policroma nello stile di Kamares e iscrizioni in Lineare A.
Ma fu nel 1908 che venne riportato alla luce quello che tutti conosciamo come il DISCO DI FESTOS: è un disco in terracotta databile al 1700, con un totale di 241 simboli con disposizione a spirale e, una scrittura sillabica.
Tutt’oggi vengono condotti scavi archeologici e ricerche sotto l’egida della Scuola Archeologica Italiana di Atene.
Ho sempre detto: se vado a Féstos mi compro il ciondolo in argento del disco ed ecco fatto il ciondolo tutto per me.
E’ finita la bellissima nonché stupenda visita a uno dei più bei siti (almeno a mio parere) dell’epoca minoica e, ora inizia l’odissea del ritorno.
Pensavamo di avere l’autobus ad una certa ora e, quindi arrivare in albergo ad un’ora decente e invece niente da fare.
Alla Chanioporta ci era stato detto che l’ultimo autobus era quello delle 17:45, perso quello potevamo anche restare li, a guardia del sito. Alla fermata del bus la locandina segnava per Heraklion 16:30. Sotto il sole cocente aspettiamo il bus che non passa e allora cominciamo a preoccuparci del fatto di dover davvero rimanere li. Inizio a mettere in pratica il mio inglese a chiedere alla biglietteria se chiamava la stazione dei bus ma niente da fare non ne voleva sapere niente. Tristemente decidiamo di prendere un taxi quando alle 17:45 all’orizzonte vediamo un bus con scritto Heraklion: siamo sulla via del ritorno.
Arriviamo in albergo alle 21:00 giusto in tempo per la cena e poi nanna; siamo troppo stanchi anche solo per un misero giro ma sono fiera ed orgogliosa di essere andata a visitare questo maestoso palazzo.

21 Agosto

Finalmente questa mattina la sveglia suona con i ritmi di una vera vacanza: sono le 9:30.
Quest’oggi decidiamo di riposarci un pochino visto che i giorni precedenti abbiamo girato come delle giostre.
Visitiamo dapprima il piccolo ma interessante museo archeologico dove sono custoditi reperti provenienti dai numerosi scavi effettuati nell’isola.
Nella tarda mattinata (sono le 11.30) ci dirigiamo verso il porticciolo del paesino e ci addentriamo nelle viuzze ricche di ogni sorta di oggettini dai tipici colori greci bianchi e blu e ci lasciamo prendere dall’arte del consumismo made in greece come fa il turista modello, il vero turista.
E non abbiamo finito il giro senza essermi comprata un paio di orecchini e questa volta proprio quelli che desideravo tanto 15 anni fa ma che la mamma mi impedì di comprarli perché li trovava banali ma che per me, già all’epoca, significavano tanto: le due api su una goccia di miele trovate negli scavi di Mallia, sulla colina di Chrysolakko, ora custodite al museo di Heraklion.
Sono le 5:00 e decidiamo di andare a fare un bagno anche perché siamo su un’isola e non possiamo non mettere piede sulla spiaggia e poi con l’acqua cristallina che c’era anche con l’ora tarda siamo andati lo stesso.
La sera cena e poi un giretto per il paese pensando a quello che ci avrebbe aspettato i gionbi seguenti.

"c'è un'isola,Creta,in mezzo al livido mare, bella e ricca, cinta dall'onde; e la uomini innumerevoli senza fine e novanta città..." OMERO, ODISSEA XIX, 172-174

CRETA ESTATE 2008 (18-25 AGOSTO)