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giovedì 28 agosto 2008

TURCHIA...PER RICORDARE QUEL VIAGGIO NEL LONTANO 1993

Fu il 1993, ormai di ben 14 anni fa un ricordo assai lontano,quando con la mia famiglia decidemmo di visitare la Turchia. Voglio lo stesso raccontarlo prechè può essere uno spunto per una ipotetica vacanza
La penisola turca si trova per la maggior parte in Asia, il territorio è costituito in prevalenza da da altipiani e rilievi. Nonostante sia bagnata dal mare le influenze marine si limitano alla costa mentre nell’interno il clima è continentale con forte escursione termica. Il paesaggio vegetale e la fauna sono legati alle condizioni climatiche: lungo la costa prevale la macchia mediterranea e si può trovare ancora il dromedario, mentre l’interno è dominato dalla steppa. Molte sono le zone caratteristiche di questa regione: la CAPPADOCIA, PAMUKKALE, LA COSTA MEDITERRANEA E LEA COSTA DELL’ASIA MINORE. Il nostro punto di partenza è stato Ankara, la capitale per poi dirigersi nella cappadocia. Qui abbiamo potuto verede lo stato di povertà in cui vive la gente ma il paesaggio anche se brullo è da mozzafiato. Da qui dopo 10 giorni, seguendo l’itinerario da noi stabilito prima della partenza a Genova, ci siamo diretti verso le coste dell’Asia Minore dove si trovano le colonie della Magna Grecia ancora ben conservate: Aspendos, Side, Mileto, Priene, Didime, dove si può ammirare il tempio di Apollo, uno dei più grandi dell’antichità, e Efeso dove si possono vedere ancora i resti della bellissina biblioteca, tutta di marmo. Poi una tappa anche a Pamukkale con numerose sorgenti termali, con acqua a 36° ricche di sale e di calcio. Queste acque hanno formato delle vasche di un biancore abbagliante dove la gente fa il bagno completamente vestita. Il nostro itinerasrio è proseguito lungo il litorale mediterraneo: la costa è ricca di piccole baie ed insenature o di lunghe spiagge di sabbia dorata e acqua limpidissima. Nella baia di Kekova, incontro privileggiato dei crocieristi, le acque trasparenti lasciano intravvedere le riìovine di città sommerse in seguito a terremoti. A Myra, vicino a Cas, abbiamo visitato le tombe rupestri le cui facciate riprendono quelle dei templi greci…. Il nostro viaggio si è concluso prendendo l’aereo ad Antalya ma dopo 14 anni, ancora ora,non dimentico la bellezza di posti che ormai forse non si potranno più vedere

mercoledì 27 agosto 2008

FU IL LONTANO 1993...VELEGGIANDO VERSO LA GRECIA







E’ passato molto tempo, ben 14 anni, ero un’adolescente già piena di voglia di girare il mondo, di scoprire il mondo dell’archeologia che ancora oggi, da buona archeologa quale sono, mi affascina. E così decidemmo,con la mia famiglia, di veleggiare verso la Grecia.
Quell’anno la meta fu Skyatos, un’isoletta delle Sporadi, l’Attica e l’Argolide.
Skyatos un’isola delle Sporadi, piccola ma graziosa nel suo insieme, formata da verdi colline che profumano di pino e, con un mare molto pescoso.
Per quanto riguarda il clima, le giornate di sole sono molto numerose con estati molto calde; spesso soffia un vento di settentrione:il Meltemi.
Il piccolo centro dell’isola oltre a essere un centro peschereccio, è anche un centro turistico con alberghi, ville ecc…
Dopo 10 giorni trascorsi in pieno relax con tanto sole e mare, abbiamo deciso di assaporare le vestigia di quello che la storia ci ha tramandato attraversando il Peloponneso e l’Argolide.
Arrivati ad Atene, la nostra prima meta è stata Nauplia. Questa graziosa cittadina si trova al centro dell’Argolide e conserva molte testimonianze veneziane tra cui un’imponente fortezza.
Lungo la strada da Atene a Nauplia si trova il canale di Corinto che congiunge il Mar Egeo con lo Ionio. E’ lungo 6 km e la sua costruzione risale già ai tempi di Nerone. A Corinto si può ancora vedere l’agorà, la tribuna dalla quale l’apostolo Paolo predicò il Cristianesimo diffronte al governatore romano Gallio, la famosa fontana Peirene e il tempio di Apollo.
A questa visita non può mancare il museo ricco di ceramica corinzia.
Proseguiamo il nostro itinerario e ci dirigiamo verso Tirinto..
Tirinto si trova nei pressi di Nauplia e qui Ercole vi compì le 12 fatiche. Il palazzo del 1400 a.C. del quale rimangono solo le poderose mura comprende dei grandiosi criptoportici ciclopici.
Importante per quanto riguarda l’archeologia è Epidauro. Qui vi sarebbe nato Asklepeios, figlio di Apollo, colui che sarebbe stato tanto abile da resuscitare i morti e Zeus per invidia lo folgorò.
Molto poco rimane di questo santuario, anche perché gli scavi sono ancora in corso, mentre il teatro è il meglio conservato di tutta la Grecia e, tuttora viene usato per rappresentazioni drammatiche liriche. Fu eretto da Policleto il Grande nel 350 a.C.
Non è da dimenticare Micene, scavata dal famosissimo archeologo Schlieman il quale diede, per primo, origine alla civiltà micenea. Egli scavò il così chiamato CIRCOLO A e portò alla luce 6 tombe reali ricche d’oro. Il tesoro di Atreo è una camera funeraria circolare dove sono stati trovati favolosi tesori.
Ma la leggenda di questo luogo è legata alla storia di Agamennone, ucciso dalla moglie Clitennestra e dal suo amato Egisto.
Oggi si può notare il palazzo reale al quale si accede attraverso la famosissima porta dei leoni..
Proseguiamo la strada di Nauplia e arriviamo a Olimpia. Il luogo fu importante sede dei famosi giochi olimpici del mondo antico. Qui si può ancora vedere la palestra e l’officina di Fidia, sovrintendente dei lavori sull’acropoli.
Il nostro tour è continuato con l’Attica.
Atene: conserva ancora molte testimonianze della civiltà greca. Quando si parla di Atene si pensa all’acropoli, la collina che domina la città; dalla sommità si può vedere più in la collina del Licabetto e più in basso tante altre vestigia storiche.
Sull’acropoli si stagliano in tutta la loro eleganza una serie di monumenti e, la loro costrizione fu voluta da Pericle il qual chiamò Fidia a sovrintendere tutti i lavori.
Il Partendone, in marmo pentelico e in stile ionico, si innalza nel cielo azzurro; ancora, l’Eretteo formato da due blocchi: una parte con 6 elegantissime kuros che sostengono un soffitto a cassettoni e, un’altra parte con colonne ioniche.
Ma splendidamente impressionante sono i Propilei, l’entrata monumentale all’Acropoli con il teatro di Erode Attico.
Se percorriamo i bastioni dell’Acropoli ci imbattiamo in monumenti assai importanti e, anch’essi ricchi di storia: l’Olimpeion e l’Agorà il centro della vita politica ateniese con le sue stoai e il tempio dedicato ad Efesto, l’Ephaisteion che la domina dall’alto.
Importantissimo e forse il quartiere più ambito da ogni archeologo è il ceramico.
E’ il quartiere dell’antica Atene che un tempo ospitava una grossa necropoli e i tumuli di personaggi importanti nella storia della città, come i Pisistratidi. Dal ceramico passava la Via Sacra che, partendo da Eleusi, poco distante da Atene, giungeva fin sull’Acropoli.
Non meno ricca di fascino è la Plaka, il quartiere che si stende alle pendici dell’acropoli, vicino all’agorà, altro fulcro della vita ateniese quando i Greci erano i grandi del mondo. A qualcuno potrà sembrare incasinata, con le sue viuzze strette affollate ma, invece è proprio questo il cuore pulsante della città, il quartiere che pur essendo turistico riesce a mantenere un fascino da souk arabo. Di notte, poi, è magica: le viuzze rivelano un’infinità di scorci stupendi, il rumore si quieta, e il viso della gente che passeggia o che beve il suo bicchierino di Metaxa seduto al tavolino di un bar rivela una pace interiore che non si incontra spesso.
E poi, se alzi lo sguardo verso l’alto, vedi l’Acropoli, e capisci da dove viene tutta questa magia, una magia che ti penetra dentro e non ti abbandona.
Ma prendendo la strada che da Atene prosegue fino alla punta meridionale dell’Attica si può incontrare Capo Sounion dove si trova il famosissimo tempio di Poseidone. Qui lo scenario è, grandioso, soprattutto al tramonto, con sullo sfondo tutte le isolette del golfo.
Questo viaggio resta nel cuore come una scintilla sempre accesa e, dopo anni, 14 or sono, ritorno ancora( è passato un mese dall’ultima volta che ci ritornai)sulle tracce di quella che fu la più brillante civiltà del mondo antico.

"c'è un'isola,Creta,in mezzo al livido mare, bella e ricca, cinta dall'onde; e la uomini innumerevoli senza fine e novanta città..." OMERO, ODISSEA XIX, 172-174

CRETA ESTATE 2008 (18-25 AGOSTO)